Principali trattati medievali di riferimento.
Royal Armouries Ms. I.33.
Si tratta del più antico trattato di scherma a noi pervenuto e uno dei più antichi al mondo. Sembra sia stato scritto dal monaco Lutegerius, possibile latinizzazione di Liutger. Il punto è che poco si sa dell'autore e tra le diverse ipotesi c'è quella secondo la quale si tratterebbe di un cavaliere ritiratosi in monastero. Il trattato, mutilo di alcuni fogli, si occupa dell'arte del combattimento con spada medievale e brocchiere, attraverso un sistema di guardie (custodie) e controguardie o assedi (obsessiones). Di tecnica in tecnica il monaco vuole mostrare al proprio allievo le differenze tra l'uso comune di queste armi e i saggi consigli che invece lui stesso è in grado di fornire. Il fechtbuch (manuale di combattimento) sembra provenire dall'area della Franconia ed è databile tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo.
Flos Duellatorum di Fiore de' Liberi.
Il più antico trattato italiano giunto sino a noi e databile al primo decennio del XV secolo. Di quest'opera esistono in realtà almeno quattro diversi manoscritti, conservati in Francia e negli Stati Uniti, mentre la versione presente in Italia è conservata solo in fac-simile, essendosi perduto l'originale ad inizio Novecento. Il trattato è particolarmente ricco e si configura come un completo vademecum per l'uomo d'arme del tempo, contemplando sia il combattimento in armatura che non, tanto a piedi quanto a cavallo. Vi si trovano infatti tecniche di spada a due mani, di daga, lancia, azza, bastone e lotta.
L'autore, Fiore de' Liberi di Premariacco, friulano, nell'introduzione all'opera ci dice di aver imparato la sua arte da numerosi maestri, anche tedeschi, e di aver combattuto e fatto pratica per oltre quaranta anni prima di scrivere il suo trattato. La scherma di Fiore è potente, risolutiva, decisamente adatta al campo di battaglia. Si tratta probabilmente di uno degli autori che hanno avuto più influenza al tempo e sicuramente uno dei più studiati dai praticanti moderni.
Grazie al confronto tra i quattro manoscritti conosciuti oggi l'opera di Fiore presenta meno lati oscuri rispetto al passato, ma nonostante ciò è in grado di regalare ancora nuove emozioni e nuove scoperte allo studioso attento.
De Arte Gladiatoria Dimicandi - Filippo Vadi da Pisa
L'opera di Vadi è collocabile tra il 1482 e il 1487 e risente fortemente dell'influenza di Fiore de'Liberi. Come aveva fatto quest'ultimo settanta anni prima, anche Vadi sottolinea la propria esperienza sul campo e afferma che le tecniche proposte sono state da lui sperimentate. Il mestiere e la conoscenza delle armi si acquisivano principalmente con la prassi bellica, un segno di garanzia che il maestro pisano non esita a ribadire.
Il trattato presenta un'interessante parte testuale in cui si riportano diverse concezioni tardo quattrocentesche inerenti i principi fondamentali dell'arte del combattimento e numerosi consigli per l'umo d'arme. Vadi si occupa di spada a due mani, daga, lancia e combattimento in armatura. A parte alcune singolarità, traspaiono sia collegamenti con la tradizione italiana successiva che con una scherma di spada a due mani con posizioni più chiuse e probabilmente volte od ottimizzarne la funzionalità nel combattimento "sine armis".
Altre fonti:
Il confronto tra scritti di area geografica e tradizione marziale diverse è sempre utile nello studio della nostra disciplina. Per questo motivo abbiamo deciso di integrare le informazioni tecniche dei nostri principali trattati di riferimento con quelle delle opere di Andre Liegniczer e Sigmund Schining ein Ringeck (frammenti contenuti nel manoscritto MS Dresden C487) e di Hans Talhoffer di metà XV secolo (MS Thott.290.2º-1459- e Cod.icon. 394a - 1467). I primi due avevano fatto parte della Geselschaft Liechtenauers, la "Società" che si rifaceva alla tradizione e agli insegnamenti di Johannes Liechtenauer, maestro vissuto nel XIV secolo nel cuore del Sacro Romano Impero. Non sono chiari i rapporti con Talhoffer e c'è anche l'ipotesi che quest'ultimo fosse un maestro dissidente/indipendente.
Principali trattati rinascimentali di riferimento.
La tradizione marziale e schermistica italiana mostra tutta la sua complessità e grandezza nel XVI secolo, con lo sviluppo del duello d'onore e la pubblicazione di molti trattati sull'Arte delle armi. Alcune di queste opere raggiungeranno in breve fama internazionale. Nostre principali fonti di riferimento sono:
Anonimo Bolognese, circa 1520
Antonio Manciolino, 1531 (1522-23)
Achille Marozzo, 1536
Marc'Antonio Pagano, 1553
Risultano di particolare interesse per il nostro campo di studi anche le opere di altri importanti maestri:
Camillo Agrippa, 1553
Francesco di Sandro Altoni, metà XVI secolo
Giacomo di Grassi, 1570
Giovanni dall'Agocchie (1572)
Angelo Viggiani, 1575 (1551)